Uscire da un promemoria di storia di un paese è come entrare in una camera mortuaria, leggero brusio, facce e occhi che pensano a cosa hanno sentito e quindi a cosa non avrebbero voluto sentire...
Il vero problema è che la camera mortuaria del morto in questione ha un cielo stellato di una notte di aprile, non una stanzina cinque per cinque, e lui, il morto appunto, viene calpestato da qualche decina di milioni di persone..
si esce quindi da un paese dei balocchi, un'isola che non c'è, una "neverland", dove tutti dicono e pensano a tutto quello che passa loro per la testa, dove viene descritta la fine ingloriosa del morto...
si ha un senso di impotenza, di delusione, di rassegnazione, quel morto lo avremo sulla coscienza e lo dovremo pure in una qualche maniera amare, come quelli che sono morti (loro sì) per farlo stare in vita. Amen
http://it.youtube.com/watch?v=qRcMuKWP8Fw
Nessun commento:
Posta un commento