lunedì 26 gennaio 2009

mi sono guardato intorno, c'era amore dappertutto

3057955813_0c741e68ef.jpg  ci sono dottori stravaganti, uomini del buio, amici o presunti tali, pirati, ragazze, paure, tante, in un'adolescenza standard per certi versi e meravigliosa per altri

 

 

cresce, fa scelte strane, incontra vecchi amici, finisce in galera, tenta il suicidio un paio di volte, o per gioco o per noia o per sbaglio, assume qualsiasi sostanza di qualsiasi tipo per scostarsi un attimo dalla normalità e monotonia, impara a nuotare e, soprattutto, alla fine mette su un paio di occhiali nuovi, di quelli giusti

 

 

sfrush

 

 

 

 

 

 

potrei restare a fare l'amore con te tutta la notte

ma preferisco andare via con i miei amici e ritrovarmi in galera

 

 

 

 

Gipi

La mia vita disegnata male


 


domenica 25 gennaio 2009

can you hear me?

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c'è un'anima classica e non molto originale in questo ultimo lavoro, un'anima contenuta in mezzo a due belle canzoni, inizio e fine, una corazza di cose interessanti e non scontate, anzi...

 

 

non ci sono finti eroi in corsa perenne, né reduci, né mary sulla porta che sbatte, né un fiume lungo e tortuoso, né bobby, c'è una sensazione di speranza e spensieratezza, con un inizio di ottima fattura davvero, un carnevale lungo dieci canzoni, e billy che appare alla fine, quando il carnevale è finito, subito prima di un bonus sul ring

 

 

 

 

tutto questo in una veste grafico - artistica mai vista, veramente impressionante, notevole

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bruce Springsteen

(2009) Working on a dream

 

 

 

sabato 24 gennaio 2009

Sarebbe meglio evitare di parlare a caso

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il caso albrecht è tristemente rimbalzato in tutti i telegiornali nazionali, e non se ne sentiva il bisogno sinceramente

 

 

se in un tg classico, quello non sportivo per intenderci, senti parlare di prove - e sottolineo prove - di discesa, capisci che la notizia che sta per arrivare non è un granchè

 

 

è questa voglia di parlarne, per parlare della paura, perchè far vedere un ragazzo che ha un incidente del genere sicuramente ha un certo impatto anche sullo spettatore medio, per far partire processi e crociate, da giornalisti che non hanno mai visto una discesa in vita loro

 

 

sentire parlare di dramma evitabile, interrogarsi sulla necessità di correre e saltare a 140 km/h, processare gli organizzatori, per il gusto di parlare e dare opinioni, sicuramente non competenti, da l'idea di speculazione sul fatto più che voglia di parlare dell'accaduto

 

 

nessuno mette in dubbio la gravità e l'angoscia nel vedere quelle immagini e nell'aspettare bollettini medici favorevoli, fatto è che parlare di uno sport e giudicarlo da un episodio è quantomeno indecente

 

 

in questo clima pesante si è meravigliosamente rivisto lanzinger, sceso anche lui sulla streif, gran coraggio e amore per questo sport, complimenti, per uno che invece da recriminare e processare avrebbe, eccome

 

 

 

 

 

 

in bocca al lupo daniel

 

giovedì 15 gennaio 2009

Ferrari primavera

1958_FERRARI_106.jpg Mike, Peter, Eugenio, Luigi e Alfonso
 
cinque ragazzi baciati dalla fortuna, soldi, fascino, e talento, tanto, per quello che rappresentava il loro sogno piu grande, correre in formula uno
 
e forse proprio la loro enorme ricchezza li rendeva fragili, insicuri, perchè quando ti muovi solo per passione non pensi alle conseguenze, vai con una naturalezza e un modo di fare che ti rende agli occhi degli altri arrogante e superficiale, come se tutto fosse concesso e controllabile
 
cinque storie fatte di eccessi, di fortune delapidate, di macchine distrutte, di un giostraio con un'influenza psicologica che, alcuni dicono, abbia portato a molte delle tragedie viste, cinque storie finite male e presto, con corpi maciullati dopo esser stati sbalzati fuori dall'auto, nell'epoca dell'assenza di cinture, protezioni, tecnologie tali da permetterti di fare quello che stavi facendo.
 
sono i tempi della mille miglia corsa a trecento all'ora, delle gare nelle stradine inglesi, degli aeroporti usati come circuiti, delle curve chiamate con nomi come "calvaire", che la dice lunga, dei ventitre chilometri nelle foreste tedesche per un solo giro, i tempi del maestro argentino, della parabolica a monza e delle corse da correre in due
 
tutto questo e moltissimo altro con intermezzi su vari argomenti, affrontati da uno dei protagonisti dell'epoca, romolo tavoni, uno che questo lo ha vissuto in prima persona, uno che ha visto troppe volte le stesse scene

 

 

viveva come se fosse sempre l'ultimo giorno della vacanza.
guidava come se fosse sempre l'ultimo giro della corsa.

 

 

Gli Indisciplinati (Luca Delli Carri)

 

 

 

 

domenica 11 gennaio 2009

pensieri gia scritti, o perlomeno gia detti, sicuramente migliori

Fabrizio_De_Andre.jpg quando qualcuno sicuramente migliore ha messo parole su immagini per descrivere emozioni che riaffiorano come sanno fare per le occasioni e le ricorrenze in maniera uguale, allora non rimane che farci guardare dentro da queste, anche se hanno dieci anni, anche se la malinconia è immutata

 

 

 

 

 

 

 




http://faithjano.myblog.it/media/02/00/1973215808.wmv


per chi non vede il video :http://it.youtube.com/watch?v=ly813UpS-qM

giovedì 8 gennaio 2009

stessa storia stesso nome altro bar

argentine_02.jpg si è aspettato un anno, anno sabbatico si è detto, la realtà era invece una serie di problemi con le popolazioni locali, quelle all'interno della scatola di sabbia, quelle che sono sempre state colpite da drammi dovuti ai motori, oltre a quello propri, si è addirittura chiamata in causa al qaeda

 

nonostante tutto quest'anno si è ripartiti, si è fatto un salto dall'altra parte dell'oceano, si è mantenuto il nome, che comunque mantiene il suo discreto fascino, si è cominciata la conta di chi non tornerà a casa, anche stavolta, anche al di là dell'oceano, anche se le cause non sono ordinarie, come se questo servisse a ricordarci che niente è cambiato, nonostante tutto

 

il tutto mentre una cinquantina di maniaci sta correndo una dakar clandestina nel percorso originale, perchè il fascino del deserto si dice non aver prezzo, nonostante tutto