giovedì 15 gennaio 2009

Ferrari primavera

1958_FERRARI_106.jpg Mike, Peter, Eugenio, Luigi e Alfonso
 
cinque ragazzi baciati dalla fortuna, soldi, fascino, e talento, tanto, per quello che rappresentava il loro sogno piu grande, correre in formula uno
 
e forse proprio la loro enorme ricchezza li rendeva fragili, insicuri, perchè quando ti muovi solo per passione non pensi alle conseguenze, vai con una naturalezza e un modo di fare che ti rende agli occhi degli altri arrogante e superficiale, come se tutto fosse concesso e controllabile
 
cinque storie fatte di eccessi, di fortune delapidate, di macchine distrutte, di un giostraio con un'influenza psicologica che, alcuni dicono, abbia portato a molte delle tragedie viste, cinque storie finite male e presto, con corpi maciullati dopo esser stati sbalzati fuori dall'auto, nell'epoca dell'assenza di cinture, protezioni, tecnologie tali da permetterti di fare quello che stavi facendo.
 
sono i tempi della mille miglia corsa a trecento all'ora, delle gare nelle stradine inglesi, degli aeroporti usati come circuiti, delle curve chiamate con nomi come "calvaire", che la dice lunga, dei ventitre chilometri nelle foreste tedesche per un solo giro, i tempi del maestro argentino, della parabolica a monza e delle corse da correre in due
 
tutto questo e moltissimo altro con intermezzi su vari argomenti, affrontati da uno dei protagonisti dell'epoca, romolo tavoni, uno che questo lo ha vissuto in prima persona, uno che ha visto troppe volte le stesse scene

 

 

viveva come se fosse sempre l'ultimo giorno della vacanza.
guidava come se fosse sempre l'ultimo giro della corsa.

 

 

Gli Indisciplinati (Luca Delli Carri)

 

 

 

 

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