lunedì 30 novembre 2009

finalmente giorno

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spunta un nuovo giorno in casa azzurra, e non certo per il gioco espresso o le notizie dall'infermeria

quast'alba va a svelarci un'italia brutta, la peggiore del periodo novembrino, un'italia disorganizzata e imprecisa, decine di calci sbagliati e un'insicurezza nel gioco, anche dopo la generosa espulsione di un samoano, che fa fare un passo indietro, sotto questo aspetto

la nota positiva è il punteggio, una volta tanto, punteggio che dice +18 e samoa superata nel ranking mondiale, non che importi nulla, ma tanto meglio

l'italia ha sprecato, tanto, tantissimo, ha lasciato speranza e vigore ad una squadra, quella del pacifico, che era impressionatamente disordinata, fallosa, disorganizzata

ecco, credo che gli azzurri facciano un po da specchio, si riflettano negli avversari e ne prendano i pregi, nuova zelanda e sud africa, e i difetti, samoa, e giochino di conseguenza, perchè avessimo fatto il 50% di quanto visto qualche settimana fa la partita avrebbe avuto un esito ancor piu favorevole, nonostante l'illusione iniziale di mclean

si guarda avanti ora, verso febbraio, a quel championship prova del nove, senza capitan parisse, a bordo campo tutta la partita, con una mediana a sprazzi, e la consapevolezza però che si puo vincere, e godere del sole in faccia ogni tanto




 

 

 

sabato 28 novembre 2009

Lonely is the room, the bed is made, the open window lets the rain in

JeffBuckley006.jpgil tributo a jeff buckley a 12 anni ormai dalla morte è un evento che non potevo perdere

cinque band a cantare il repertorio, a cantare ciò cha aveva cantato, in maniera diversa, per carità, con lui nei maxischermi che osserva con quella sua faccia sempre un pò così, foto su foto, scritte e immagini in rigoroso bianco e nero, come a nascondere un vezzo e un lusso che non ci possiamo permettere, quasi a aumentare la malinconia che quell'assenza di colori per forza produce

un paio di cose da ricordare, la versione di corpus christi carol riproposta nel mormorio fastidioso in maniera identica, roba da brividi, ma forse non tutti erano li per ricordare, chi si trovava per caso, chi sapeva a malapena chi fosse, anche fra gli addetti, scimmiottando protagonismi e facili gestualità, che l'urlo "jeff era rock" spazza via con una pennata di plettro e la giusta dose di sudore



 

 

 

oh capitano mio capitano

RBS+6+Nations+Launch+1Le69Y2jIIhl.jpgquesta proprio non ci voleva, parisse infortunato, quattro sei mesi di stop, lascia la squadra e la lascerà anche per il sei nazioni, oggi sarà dura, squadra ostica, mai battuta, anche se non mostri sacri come qualche settimana fa
lascia forse il miglior numero 8 al mondo, lascia soprattutto il capitano, che non è come in altri sport, che la differenza la fa una una fascettina al braccio, nel rugby è il tramite fra allenatore e giocatori, colui che gestisce la squadra in campo, che se ne prende le responsabilità, fin dal giorno prima
lascia il campo ma non lascerà la squadra, questo è sicuro, come non si abbandona la nave che affonda

auguri

 

 

 

 


mercoledì 25 novembre 2009

specchi e luci

Tetro-Vincent-Gallo-Maribel-Verdu-Alden-Ehrenreich-45_mid.jpgil nuovo film di coppola padre è al rovescio, nel senso che i flashback sono a colori e il passato in bianco e nero

è la storia di una famiglia, ma non indemoniata come dal trailer, non ci sono vampiri e neanche tizi con motoseghe o cadaveri in giardino, per il dipiacere del pubblico italiano, che magari si era fatto convincere da quella voce tetra che diceva cose orribili

è la storia di un fratello che va a trovare un altro fratello, che non vede da sempre, con l'idea di scoprire qualcosa in più sulla famiglia, che non conosce da sempre

il film è un capolavoro di immagini ombre e specchi, mai casuali e bellissimi, camere fisse in stanze strette, in strade spaziose, in auto in corsa.

la storia non è quel capolavoro incredibile, anzi, forse il fatto di capire alla fine è di troppo, un velo di mistero e di cose dette - non dette sarebbe stato forse, secondo me, a mio avviso, un po meglio, per non alzarsi dalla poltroncina con la risposta e non aver troppo altro a cui pensare





Segreti di Famiglia - (Tetro)

Voto:6,5



 

 

 

martedì 17 novembre 2009

luci a san siro

allbla.jpgatmosfera d'altri tempi si direbbe, in questo caso è atmosfera d'altri paesi o altri sport viste le abitudini nostrane

sarà stato per gli ottantamila, sarà stato per aver violato la scala del calcio, qualunque cosa sia stata l'atmosfera milanese e grigia di sabato pomeriggio era da brividi, pelle d'oca alla tv, immaginarsi sugli spalti

grande rispetto per gli all blacks da parte di un pubblico sicuramente non troppo addetto ai lavori, c'era chi temeva fischi durante l'haka, ma il silenzio è stato religioso, gli azzurri hanno affrontato la danza nera, hanno accettato la sfida, e la partita è iniziata

primi minuti fondamentali per l'andare del match, i ricordi delle molte mete in pochi minuti nelle apparizioni precedenti, a parte l'ultima, erano un monito fin troppo importante e un ricordo troppo brutto, che ottantamila persone non meritavano

in due parole la partita è stata equilibrata, certo i neri non erano al top, ma sono comunque la nazionale piu forte del mondo, e quella dove la palla ovale si avvicina di piu ad una religione

subita una meta, una sola, e quasi fatta na, negli ultimi minuti, non ci fosse stato l'uomo con il fischietto, che evidentemente avvertiva come oltraggioso assegnare una meta tecnica contro i neri, che oltraggiosamente pero si stavano comportando, non affrontando la nostra mischia, oramai di livello assoluto, e dando la consapevolezza ai nostri di esser stati superiori

nel complesso si è evitato un altro timore, quello di cedere nel secondo tempo, con errori e distrazioni, invece non è successo, gli azzurri hanno continuato per tutta la partita a far salire la difesa, costringendo i neri a giocare con meno tranquillità e soprattutto evitando di farli accellerare, arma letale della nazionale della felce



non c'è che dire, grande prova degli azzurri, grande prova soprattutto del solito pacchetto di mischia e del solito parisse, oramai una spanna sopra a tutti e non solo fra quelli con la sua stessa maglia, una mediana nuova ma che mallett ha detto di aver scelto, decisione giusta per creare il feeling necessario in prospettiva six nations e mondiali 2011, per vedere oltre e iniziare a cercare altri, per il dopo, anche se guardare troppo lontano in faccende di palla ovale in italia assomiglia a guardare sotto il letto

 

 

 

 

 


lunedì 16 novembre 2009

abitudini drammatiche

leftfoot.jpgi primi due minuti di immagini sono strazianti, è li che pensi, ok, adesso mi prendo queste due ore scarse di agonia angoscia e dramma, spesso fin troppo, nonostante le apparenti difficoltà

quello che si presenta è invece un film pieno di speranza, una storia piena di speranza, l'infanzia di christy, che immagini drammatica, perchè in un sottoscala, perchè la madre cade dalle scale, l'abitudine ti fa pensare a drammi famigliari e sensi di colpa, esclusione e isolamento

invece christy gioca con i fratelli, riesce ad un certo punto a comunicare, si innamora, inizia a disegnare e a pensare, scrivere, esprimersi, con gioia da parte di chi è intorno, sforzi enormi da parte sua

il mio piede sinistro è la storia vera di christy, da lui stesso scritta, da lui stesso raccontata, interpretata da uno straordinario daniel day lewis dopo e un quasi migliore hugh o'connor prima



 

 

 

 

 

Il Mio Piede Sinistro (My Left Foot: The Story of Christy Brown)

Voto: 7

 

 

 

 

 

 

 

 

mercoledì 11 novembre 2009

dall'altra parte del filo

livesothersex.jpgascoltare, vedere, intuire, da parole, suoni e pensieri in una casa
questa è la vita di wiesler, ottimo agente della stasi, dalla parte a destra del muro, quella rossa, a caccia di nemici, veri o presunti, a caccia di fantasmi
wiesler è il migliore perchè crede in quello che fa, lo fa con passione, con tutta la sua vita, crede nel lavoro e nel partito
wiesler non sa degli interessi dei grandi, di quelli con il potere e la poltrona calda e comoda, weisler se ne accorge e si pente, si mette in pericolo per chi non lo sa, per la giustizia, perchè in quella lui credeva, e credeva facesse parte del suo mondo

quando ti sbattono la porta in faccia è lì che ti accorgi da che parte stai, da che parte stanno gli altri, e ti accorgi che le scelte portano a conseguenze grandi, per tutta la vita, con un attimo di gloria, con macchie rosse e storie da copertina

 

 





Le Vite degli altri (Das Leben der Anderen)

Voto: 7,5



 

 

sabato 7 novembre 2009

silenzi e ombre

il-nastro-bianco.jpgil bianco e nero di haneke è accecante, accecante nei panorami e nelle nevi all'aperto e fuori dal villaggio, accecante durante le feste e nei campi, sui prati

diventa nero, cupo, buio e cigolante negli spazi chiusi, quando si chiudono le porte, le finestre, quando ognuno è da solo con sè, la famiglia, altro

è violento il bianco e nero di haneke, senza sangue, senza urla, senza la violenza assassina e perfida che si è abituati a vedere, senza colpevoli, solo vittime


è una metafora il bianco e nero di haneke, non rivolta a ideali o pensieri aulici, ma metafora di sè stessa, chi colpisce viene colpito, chi sbaglia viene colpito, la vergogna e la gogna pubblica sono le mura della chiesina, con il padre che non si sottrae al pensiero e alle usanze del villaggio


il colpevole non c'è, non importa ad haneke trovarlo, si immagina, altri ci hanno visto cose grandi, ci hanno visto quel buio sufficiente ad estrapolare dall'essere umano la violenza necessaria negli occhi di quei bambini diventati adulti venti anni dopo, ci hanno visto analogie fra simboli, fra nastri e stelle

io non so se haneke volesse farci vedere questo, con le sue immagini lente, le sue inquadrature fisse e le sue ombre dentro a stanze buie, haneke sicuramente ci fa vedere dei meccanismi, di chi distrugge per vendetta, chi si impicca per vergogna, chi umilia per invidia, chi picchia per gioco, chi incendia per vedere, chi frusta per punizione, chi abusa per noia, chi piange da solo e chi disprezza e odia, uomini che hanno il potere su donne e bambini, che tacciono e acconsentono, nascondono e fan finta di niente, che si vendicano e forse cambiano la Storia





Il Nastro Bianco (Das Weiße Band)

Voto: 7,5


 

 

 

giovedì 5 novembre 2009

finalmente notte

l4106776.jpgè finito quello che potrebbe esser definito il campionato del mondo piu anomalo della storia della formula uno

è finito e fa gioire chi questo sport non lo vede come un circo delle pulci, il mondo intero, e chi invece lo vede e lo tratta come tale, i soliti noti

finisce la stagione che ci consegna button campione del mondo, un'altra grande casa che si ritira per budget, la toyota, e la sensazione che tutto quello di sbagliato che c'era da fare sia stato fatto, per la serie non ci resta che scavare

finiosce la stagione che ha raggiunto il suo culmine per quanto riguarda il senso del circo, del baraccone, dello show portato in giro per il mondo, fra luci nastrini ombre polemiche discussioni inganni inghippi incidenti veri i finti molle pensieri geni furbetti fari muretti e chiacchere, tante, su tutto, almeno, su questo, non sulla gara, il sorpasso, la classifica, il fenomeno

ecco, di questo abbiamo bisogno, non invidio todt, appena eletto e gia sotto la linea di galleggiamento, auguri