martedì 27 settembre 2011

a mente libera

2055192_lrg-169.jpge ora possiamo guardare a domenica, ore 9.30 italiane, e iniziare a pensare agli irlandesi, altra cosa rispetto agli americani, altro pianeta rispetto ai russi


possiamo pero guardarci senza calcoli, senza la necessita di vincere con punteggio, senza scarti e calcoli, ma al massimo, perche dovra essere un'impresa, una partira perfetta, quella ideale per entrare nella storia, per ricordare il mondiale neozelandese e non bollarlo come un mondiale come gli altri


 


e poi potrebbe essere l'ultima di mallett, che ovviamente spera, e noi insieme a lui, di no, in attesa di un saluto almeno piu degno, ad esempio con quel sudafrica, il suo sudafrica, che ci aspetterebbe oltre le porte della storia


 


 


 

domenica 25 settembre 2011

primo passo, inizia la salita

2052896_lrg-169.jpge parliamo della vittoria facile della nostra nazionale con i russi, che parlare di vittoria facile per l'italia ovale fa un po effetto considerando l'attitudine alla sofferenza sempre e comunque


c'era da pensare al punteggio, al bonus delle quattro mete, perche l'irlanda ha fatto l'impresa con i wallabies, dopo il mezzo passo falso contro gli USA che faceva pensare al solito mondiale sottotono per la squadra del trifoglio


e punteggio c'è stato, quattro mete in appena 16 minuti, credo una sorta di record per i nostri, e discorso bonus archiviato velocemente, cosi come il discorso vittoria, ampiamente arrivata contro la modesta formazione russa


insomma, aspetti positivi in tutti i sensi, nove mete fatte, vittoria facile e un aspetto negativo pero da non sottovalutare, cioe le mete subite, tre, troppe, considerando al modestia degli altri, considerando che sono venuti di qua praticamentre tre volte


e mallett infatti nel dopopartita si è lamentato, e parecchio di questo, perche gli USA sono anche altra cosa, perche domenica prossima i trequarti irlandesi sareanno un altro pianeta, quindi occhi aperti, che in sette giorni ci si gioca la storia


 


 


 

venerdì 23 settembre 2011

Siamo buoni?

L-ultimo-terrestre-di-Gipi_full.jpgok, questo è un post che speravo di non dover fare, che speravo di fare ma in maniera diversa, che potevo evitare, che potrei evitare vista l'assenza di minacce o cose cosi, chiamatelo dovere di cronaca, masochismo, spreco del tempo mattutino


comunque


 


sono andato a vedere il film di Gipi, si quel Gipi, dopo un primo tentativo andato a vuoto causa cinema in giorno di chiusura


 


il film di Gipi te lo aspetti geniale nei personaggi, neii dialoghi, nelle cose che succedono


te lo aspetti geniale soprattutto nei modi, nel non dire e lasciare intuire, nel dare senso di magone e liberta insieme, nell'essere coi personaggi sempre, comunque, perche sei te, sullo schermo, sulle pagine, sulle tavole


 


il film ha il problema di mettere insieme troppe cose, senza approfondirle o lasciandole cosi, di aspettarti tutto, poi quando succede finisce, e si passa ad altro, fino alla fine


poi ci sono troppe spiegazioni, quello che si intuisce lo spiegano, quello che pensi ti vien detto, esci che non hai niente a cui pensare perche ti han fatto tutto il lavoro al posto tuo


 


insomma, io non me la sento, non me la sono sentita uscito dal cinema, perche gipi è gipi, perche sono di parte, schierato, palesemente, pero stavolta la sufficienza non ci stava, nonostante quanto scritto sotto


 


 


L'ultimo terrestre


Voto: 6,5


 


 

martedì 20 settembre 2011

perchè una spugna di mare non ha mai giornate no

trapped-white-shadow-400a061807.jpgho letto il mio primo libro di palahniuk, soffocare


soffocare è un libro che parla di un tizio in crisi su tutto, sessodipendente, con la madre in fin di vita, con un lavoro che lo costringe a vivere le giornate nel tardo '700, senza uno scopo e senza un briciolo di soddisfazioni


ha un amico, denny, anche lui dipendente, anche lui strano, e frequenta persone, anche loro dipendenti, anche loro strane


 


il titolo, soffocare, viene da una cosa che fa il protagonista nei ristoranti, mette in bocca pezzi di cibo troppo grandi fino a soffocare, fino a che non arriva l'eroe di turno che lo salva


fa questo per l'eroe, per far diventare un tizio qualsiasi un eroe, per far si che questo si ricordi per sempre di lui, per cambiarli la vita, per salvarlo


 


poi ci sono tante altre cose, c'è una dottoressa, ci sono i pazienti, c'è la mamma, ci sono dei fari, ci sono delle pietre, tante, tantissime pietre, c'è del dolore, dell'insolutezza, dell'incertezza


 


 


Possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo. Sani di mente o pazzi. stinchi di santo o sessodipendenti. Eroi o vittime. A lasciare che la storia ci spieghi se siamo buoni o cattivi.


A lasciare che sia il passato a decidere il nostro futuro.


Oppure possiamo scegliere da noi.


E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito.


 


 


 


 

venerdì 16 settembre 2011

Piuttosto che diventare un fascista, meglio essere un maiale

porco_rosso_92.jpgho visto un altro film di miyazaki, del '92, si chiama porco rosso


avevo questo film in giapponese sottotitolato, poi non so perche ma un paio di anni fa è stato proiettato al cinema in italia, con doppiaggi e accortezze del caso che mi hanno invogliato un po di piu


io sono di parte, quindi diro subito che è meraviglioso, in tutto, a partire dalle scenografie mai banali, con accortezze che solo miyazaki sa dare, movimenti continui in scenari vivi e splendidi


poi ci sono i disegni, altro marchio di fabbrica, sognanti, simpatici e caldi, che accolgono nella loro complicatezza e liberano nella loro semplicita


 


poi la storia, capolavoro, con gran parte del film serio, serissimo, con questo personaggio, porco rosso, che è uno di quei personaggi un po cosi che avresti sempre voluto inventare o trovare fin da bambino


e l'altra parte, un po scansonata e buffa, a tratti paradossale, prima di un finale capolavoro che ti lascia con quel senso di nostalgia che sa di fine estate e del ricordi di quelle passate


 


 


 


Porco Rosso (紅の豚, Kurenai no buta)


Voto: 9


 


 



giovedì 15 settembre 2011

fin qui da copione, anche se

124721825_10.jpged eccoci a parlare del mondiale di rugby, mondiale neozelandese che vede i neozelandesi come sempre superfavoriti, nonostante l'ultima vittoria risalga alla prima edizione, quella dell'87, quella in terra maori, guarda caso


e parliamo dell'italia, dopo il ko preventivato e preventivabile con l'australia, squadra super in forma e super potenza a prescindere


e pensare che c'erano stati i primi 40 minuti terninati con un pareggio, 6 a 6, che avevano lasciato grosse speranze noin dico per la vittoria, chimera inarrivabile, ma per una prestazione da ricordare


poi un'amnesia, meta subita, e via che gli australiani cominciano a far danzare la palla da par loro, senza tregua, come se la tranquillita del vantaggio li avesse liberati, e poi noi che cominciamo a vedere accendersi la spia rossa della benzina, e un'altra meta, un'altra, un'altra, in poco tempo


 


certo, guardare poi il risultato vien da dire che ce lo sapettavamo, guardando il primo tempo vien da dire peccato, guardando la russi di settimana prossima e gli stati uniti tra due vien da pensare che comunque ci sara da soffrire sempre, che sì la partita della vita è quella del 2 ottobre con gli irlandesi ma le nostre amnesie rischiano di farci sottovalutare possibili pericoli


 


 


 


 

lunedì 12 settembre 2011

bella roba vecchietto

l5437012.jpgc'erano molte immagini tra le quali poter sceglier per questo post


c'erano le lacrime di vettel, commosso come se avesse vinto il mondiale, forse perche davvero si rende conto di averlo vinto, praticamente


c'era la partenza di alonso, cattivo, cattivissimo, in grado di dare qualche palpitazione in piu ai 90mila del parco di monza per qualche giro, come ai vecchi tempi, come l'anno scorso


c'era button, come sempre piu spesso di una concretezza esasperante con ottimi risultati annessi


 


e poi cìè quella che ho scelto, quella del signore in grigio mercedes con casco ferrari, come ai vecchi tempi


c'è insomma quel schumacher che finisce quarto, che lotta come un leone con gino hamilton, che cerca di infilarlo da tutte le parti, in tutte le curve, in ogni centimetro


ma lui niente, si fa rimproverare dalla direzione gara, cosa anche abbastanza scandalosa visto che il suo comportamento non sembrava da richiamare, cede a gino solo qualche metro, qualche curva, e poi di nuovo davanti, cattivissimo, fino a far infuriare quel gino la, che richiama l'attenzione, chiee aiuto alla direzione stessa, come un bimbo che chiama la maestra se il piu grande lo prende a sberle


 


quello che resta del week end monzese è questo, oltre a una gara al cardiopalmo, per le scie, le ali, i sorpassi all'esterno al curvone, la legnata di liuzzi alla curva 1, quella di webber, sempre piu smarrito, in parabolica, dopo aver centrato massa


insomma, bella roba


 


 


 

sabato 3 settembre 2011

la pioggia, la prima pioggia

302e18c37caa36fe0f45687dd8b74a31.jpegoggi voglio parlare di un libro che ho finito di leggere qualche giorno fa in uno dei miei viaggi, anzi spostamenti, in treno


 


il libro parla di un certo yair che vede una donna e comincia e inviarle lettere meravigliose, aprendosi totalmente e confidandole la parte piu nascosta e piu intima di sé


ah, dimenticavo, il libro si chiama Che tu sia per me il coltello ed è scritto da david grossman


inizia cosi una corrispondenza, corrispondenza che si intuisce dalle lettere stesse di yair, che trovano risposta e che fanno riferimento a quelle di ritorno, della donna, di myriam


per un bel po di pagine questo, con frasi a volte molto-quasitroppo auliche, a volte bellissime, meravigliose nella grandezza e nella purezza, in una ricerca dell'intimità assoluta creata dalla simbiosi costruita sulle parole e sullo spogliarsi del mondo per l'altro


 


dico la verita, inizialmente questo era quasi eccessivo, a volte mi è venuto in mente fosse il delirio di un folle che immagina tutto, poi il libro prende le parti di lei, parte meravigliosa, e si capisce tutto, si vedono le fughe, le paure, gli allontanamenti, la necessita e il bisogno dell'altro, altro inteso come insieme di parole e modo e possibilita per arrivare a sé, per essere sé


poi inizia a piovere, ed è bellissimo


 


 


 


il treno continuava ad andare, ancora una mezz'oretta, fisso con lo sguardo fuori e dentro, poi la mia stazione, gli scalini, lo stordimento, ancora la necessita di pensarci un po, la difficolta nel parlare per la testa piena, due passi a piedi, per prendere ancora un po di tempo


 


 


 


ho pensato che ora, quando sei con me, conosci alla perfezione il mio vocabolario piu intimo