giovedì 6 ottobre 2011

ma non capisci?

4174657708_e427c61708.jpgho letto un libto che si chiama Riportando tutto a casa, l'ha scritto Nicola Lagioia


il libro è stato comprato in maniera casuale, per il dettaglio qui a fianco, cioe per la copertina di gipi, che per me valeva l'acquisto punto e basta


 


la storia parla di un ragazzino, inizialmente un po meno che un ragazzino, nella Bari del boom fine anni 70 e nella bari dell'eroina fine anni 80, con lui che cresce e che vive i cambiamenti, nella sua famiglia, negli amici e dentro di se


il libro sembra un diario, intanto perche è scritto in prima persona, e poi ci sono diverse scene, diversi dettagli che danno l'idea di un qualcosa di vivo negli occhi di chi scriveva, di qualcosa di reale e che si poteva toccare con mano


si parla di questo e se ne parla con gli occhi di oggi, con i ragazzi di allora che sono cresciuti, in maniera diversa, con strade diverse


quello di Lagioia sembra un conto aperto con il passato, con se stesso, come se non avesse ben capito, come se cercasse alcune spiegazioni e come se cercasse un perche, una motivazione, utile a colmare 20 anni di tempo ma non a tappare certi buchi


 


 


 


 


 


riporto qui le ultime righe dell'ultima interminabile e maravigliosa frase del quattordicesimo capitolo, mi sarebbe piaciuto riportarla tutta ma è quasi due pagine




...ma allora come mai continua a esistere ogni sera, tra le striature viola del cielo della sera e in uno stato addirittura precedente, sulla lunghezza d'onda dove la luce non è ancora percepibile - il tempo che distrugge è il tempo che conserva -, di conseguenza significa che mi dispiace, mi dispiace e non capisco, non capisco bene, non lo capisco ancora cosi bene.


 


 


 


 

Nessun commento:

Posta un commento