pereira è un grassone con problemi fisici, soffre il caldo, beve limonate con troppo zucchero e mangia omelette alle erbe.
si occupa della morte, nel senso che prepara necrologi per autori viventi per poi averli gia pronti e mandarli in stampa prima di tutti gli altri giornali.
pereira è un uomo tranquillo, mangia da solo, beve limonate da solo, cammina poco e niente, prende taxi perche il suo fisico lo sostiene male, gestisce una pagina culturale in un giornale pomeridiano e parla con il ritratto della moglie morta.
pereira ha sempre voluto stare in disparte, da cronista vero, non chiede informazioni e non legge giornali, sta in disparte dal mondo che nel frattempo cambia, e quando il mondo cambia e la Storia ti arriva contro spesso te ne accorgi che ne sei già avvolto e inevitabilmente ne fai parte, o almeno così sostiene lui, pereira
martedì 22 luglio 2014
martedì 15 luglio 2014
Ground Control to Major Tom
Prendi una scusa per andare in capo al mondo, Islanda, Greoenlandia, Himalaya, con parentesi nella new york quella sognante.
Prendi questi scenari e filmali con i tramonti, le luci e le situazioni migliori.
Mettici un po' di action e di effetti speciali fini a se stessi ma di grande impatto visivo (erano avanzati dei soldi? c'era da far lavorare qualche amico?).
Prendi queste cose e ti ritrovi negli occhi The secret life of Walter Mitty, film onesto che fortunatamente ha coscienza di esserlo e resta piacevole, quando bastava un attimo, cose tipo un negativo vuoto, per buttarlo sull'esistenziale nauseante - ridicolo
Can you hear me, Major Tom?
Can you hear me, Major Tom?
Can you hear me, Major Tom?
The secret life of Walter Mitty
Voto: 6
Prendi questi scenari e filmali con i tramonti, le luci e le situazioni migliori.
Mettici un po' di action e di effetti speciali fini a se stessi ma di grande impatto visivo (erano avanzati dei soldi? c'era da far lavorare qualche amico?).
Prendi queste cose e ti ritrovi negli occhi The secret life of Walter Mitty, film onesto che fortunatamente ha coscienza di esserlo e resta piacevole, quando bastava un attimo, cose tipo un negativo vuoto, per buttarlo sull'esistenziale nauseante - ridicolo
Can you hear me, Major Tom?
Can you hear me, Major Tom?
Can you hear me, Major Tom?
The secret life of Walter Mitty
Voto: 6
giovedì 10 luglio 2014
la vita si vive, e mentre la vivi è già persa, è scappata
ho letto diverse cose di tabucchi, il tempo invecchia in fretta è uno dei suoi ultimi libri, prima che la sua lisbona nel suo portogallo ce lo portassero via
grandi libri, alcuni grandissimi, come piccoli equivoci senza importanza, tristano muore, si sta facendo sempre piu tardi, e per ultimo appunto il tempo invecchia in fretta
è, come altri, un libro fatto a racconti, ciascuno dei quali dedicato a qualcuno perche parla di qualcuno, in una qualche maniera. Ci sono storie diverse, alcune secondo me piu riuscite di altre, come è normale e logico che sia. C'è il soldato che torna in kosovo con i residui dell'uranio impoverito nella pelle che parla con una bimba del bene e del male, c'è una visione di un film, c'è un vecchio ebreo che lascia tel aviv e che sogna bucarest, o vicerversa, c'è un sacco di gente, ci sono un sacco di storie, un sacco di pensieri, tutti legati al tempo, al ricordo, al passato e al passaggio di idee, di sentimenti, di storie.
come dicevo storie diverse, scollegate, con livello di storia diverso ma con, come sempre, un livello di scrittura alto, altissimo, non che ci fossero dubbi
grandi libri, alcuni grandissimi, come piccoli equivoci senza importanza, tristano muore, si sta facendo sempre piu tardi, e per ultimo appunto il tempo invecchia in fretta
è, come altri, un libro fatto a racconti, ciascuno dei quali dedicato a qualcuno perche parla di qualcuno, in una qualche maniera. Ci sono storie diverse, alcune secondo me piu riuscite di altre, come è normale e logico che sia. C'è il soldato che torna in kosovo con i residui dell'uranio impoverito nella pelle che parla con una bimba del bene e del male, c'è una visione di un film, c'è un vecchio ebreo che lascia tel aviv e che sogna bucarest, o vicerversa, c'è un sacco di gente, ci sono un sacco di storie, un sacco di pensieri, tutti legati al tempo, al ricordo, al passato e al passaggio di idee, di sentimenti, di storie.
come dicevo storie diverse, scollegate, con livello di storia diverso ma con, come sempre, un livello di scrittura alto, altissimo, non che ci fossero dubbi
lunedì 7 luglio 2014
tell my maker he can wait
alex è un ragazzino di 11 anni che dopo poche pagine non ha piu un padre, è solo negli istituti di pena per minori della california degli anni 30 e spicca per la sua intelligenza
alex è anche edward bunker, anche se in maniera non dichiarata l'autore scrive un'autobiografia di quello che è stato veramente il suo percorso, caratterizzato sin da giovanissimo da istituti, carceri, violenza
la violenza come centro di tutto dicevo, della vita fanciullesca e spietata del giovane alex e dei suoi compagni di sventure, pronti a massacrarsi a sangue solo per dimostrare di essere in grado di farlo e di ottenere rispetto, oppure degli sbirri che picchiano e quasi uccidono solo per ripicca o voglia
in questo contesto di pugni e sangue cresce alex, che impara le regole della giungla nella quale vive, che sembra voler far di tutto per smettere ma che poi si ritrova sempre a fare i conti con la violenza e i problemi, che ti raggiungono facili quando hai 11 anni e nessuno accanto, le disgrazie nonostante tutto hanno il sapore di casa
alex è anche edward bunker, anche se in maniera non dichiarata l'autore scrive un'autobiografia di quello che è stato veramente il suo percorso, caratterizzato sin da giovanissimo da istituti, carceri, violenza
la violenza come centro di tutto dicevo, della vita fanciullesca e spietata del giovane alex e dei suoi compagni di sventure, pronti a massacrarsi a sangue solo per dimostrare di essere in grado di farlo e di ottenere rispetto, oppure degli sbirri che picchiano e quasi uccidono solo per ripicca o voglia
in questo contesto di pugni e sangue cresce alex, che impara le regole della giungla nella quale vive, che sembra voler far di tutto per smettere ma che poi si ritrova sempre a fare i conti con la violenza e i problemi, che ti raggiungono facili quando hai 11 anni e nessuno accanto, le disgrazie nonostante tutto hanno il sapore di casa
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giovedì 3 luglio 2014
cos'è la giovinezza in fondo cosa doveva essere
con 3 giorni di ritardo il consueto e non atteso resoconto musicale del primo semestre 2014, cosi per dare una colonna sonora a un periodo per quando non si avra piu l'età, sempre che me ne accorga o che non l'abbia ancora fatto
come tradizione si inizia dagli artisti,
1 - Le Luci Della Centrale Elettrica 433
2 - Bobo Rondelli 198
3 - Bruce Springsteen 174
4 - Ex-Otago 116
5 - I Cani 86
6 - Roberto Vecchioni 72
7 - The Veils 35
8 - Of Monsters and Men 33
9 - Lana Del Rey 32
10 - The Beatles 31
Poi gli album
1 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Costellazioni 408
2 - Bruce Springsteen – High Hopes 109
3 - Ex-Otago – In Capo Al Mondo 97
4 - I Cani – Glamour 82
5 - Bobo Rondelli – L'Ora dell'Ormai 81
6 - Bobo Rondelli – Figlio del nulla 62
7 - Bobo Rondelli – Disperati, Intellettuali, Ubriaconi 55
8 - Sparklehorse – Vivadixiesubmarinetransmissionplot 29
9 - The Smiths – Hatful of Hollow 25
10 - Danger Mouse & Daniele Luppi – Rome 24
Infine i brani
1 - Le Luci Della Centrale Elettrica – I Sonic Youth 47
2 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Ti vendi bene 36
3 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Questo scontro tranquillo 35
4 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Una guerra lampo pop 34
5 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Le ragazze stanno bene 31
6 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Macbeth nella nebbia 28
6 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Punk sentimentale 28
8 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Firmamento 27
9 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Una cosa spirituale 25
10 - Le Luci Della Centrale Elettrica – I destini generali 23
ecco lo ammetto, mi sono stroncato delle luci della centrale elettrica e per questo faro una breve considerazione sulla faccenda e sul disco in particolare
Costellazioni inizialmente non mi piaceva, anche perche avevo da poco riascoltato gli altri due album, crudi, gracchianti nelle parole, pessimisti. Ad un primo ascolto mi sembrava come se Vasco Brondi non fosse riuscito a ricreare quelle atrmosfere, quel fiume di parole incessante e sconvolgente, ma non avevo capito.
Costellazioni è un disco piu allegro, nel senso che i personaggi degradati non si sono piu come un tempo, c'è l'emilia, la provincia, l'acqua e il fiume. per certi versi mi ha ricordato un primo guccini, la sua piccola città, la strada e la via emilia. Forse è un'impressione, magari non ho capito niente io, pero c'è piu malinconia e ricordo del passato che disperazione per il presente, e questo non fa altro che bene
il tutto riassunto qui, a mio parere le 10 righe migliori dell'album
Brillano le insegne che hanno perso delle lettere
cos'è la giovinezza in fondo cosa doveva essere
oltre a questa tremenda corsa in Ciao sotto la pioggia
al vento verso casa di qualcuno.
Brillano le finestre di alberghi senza stelle
che cos'è che tiene insieme il sistema solare e tutte 'ste famiglie.
Qui dove anche le rondini si fermano il meno possibile,
qui dove tutto mi sembra indimenticabile.
come tradizione si inizia dagli artisti,
1 - Le Luci Della Centrale Elettrica 433
2 - Bobo Rondelli 198
3 - Bruce Springsteen 174
4 - Ex-Otago 116
5 - I Cani 86
6 - Roberto Vecchioni 72
7 - The Veils 35
8 - Of Monsters and Men 33
9 - Lana Del Rey 32
10 - The Beatles 31
Poi gli album
1 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Costellazioni 408
2 - Bruce Springsteen – High Hopes 109
3 - Ex-Otago – In Capo Al Mondo 97
4 - I Cani – Glamour 82
5 - Bobo Rondelli – L'Ora dell'Ormai 81
6 - Bobo Rondelli – Figlio del nulla 62
7 - Bobo Rondelli – Disperati, Intellettuali, Ubriaconi 55
8 - Sparklehorse – Vivadixiesubmarinetransmissionplot 29
9 - The Smiths – Hatful of Hollow 25
10 - Danger Mouse & Daniele Luppi – Rome 24
Infine i brani
1 - Le Luci Della Centrale Elettrica – I Sonic Youth 47
2 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Ti vendi bene 36
3 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Questo scontro tranquillo 35
4 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Una guerra lampo pop 34
5 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Le ragazze stanno bene 31
6 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Macbeth nella nebbia 28
6 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Punk sentimentale 28
8 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Firmamento 27
9 - Le Luci Della Centrale Elettrica – Una cosa spirituale 25
10 - Le Luci Della Centrale Elettrica – I destini generali 23
ecco lo ammetto, mi sono stroncato delle luci della centrale elettrica e per questo faro una breve considerazione sulla faccenda e sul disco in particolare
Costellazioni inizialmente non mi piaceva, anche perche avevo da poco riascoltato gli altri due album, crudi, gracchianti nelle parole, pessimisti. Ad un primo ascolto mi sembrava come se Vasco Brondi non fosse riuscito a ricreare quelle atrmosfere, quel fiume di parole incessante e sconvolgente, ma non avevo capito.
Costellazioni è un disco piu allegro, nel senso che i personaggi degradati non si sono piu come un tempo, c'è l'emilia, la provincia, l'acqua e il fiume. per certi versi mi ha ricordato un primo guccini, la sua piccola città, la strada e la via emilia. Forse è un'impressione, magari non ho capito niente io, pero c'è piu malinconia e ricordo del passato che disperazione per il presente, e questo non fa altro che bene
il tutto riassunto qui, a mio parere le 10 righe migliori dell'album
Brillano le insegne che hanno perso delle lettere
cos'è la giovinezza in fondo cosa doveva essere
oltre a questa tremenda corsa in Ciao sotto la pioggia
al vento verso casa di qualcuno.
Brillano le finestre di alberghi senza stelle
che cos'è che tiene insieme il sistema solare e tutte 'ste famiglie.
Qui dove anche le rondini si fermano il meno possibile,
qui dove tutto mi sembra indimenticabile.
martedì 10 giugno 2014
Un libro, per triste che sia, non può essere triste come una vita
trilogia della città di K è un libro che come suggerisce il titolo è una trilogia, diviso quindi in tre parti
la prima di questa è fatta a capitolini, in prima persona plurale e sempre al presente, senza un'emozione o un'idea, solo il resoconto dei fatti, come un diario live, come un qualcosa che viene dal libro stesso
la seconda parte è invece la storia di un personaggio che gia si era conosciuto nella prima parte, con le sue vicende, i suoi pensieri, le scelte e i dubbi, insomma per certi versi il proseguire della prima parte
la terza parte è quella che dovrebbe essere del resoconto, con la prima e la seconda parte come preambolo a quello che dovrebbe essere il gran finale, la spiegazione, la comprensione. Il problema, a mio avviso, è che c'è troppo caos, troppe cose che non si capisce come siano veramente andate, ci si fanno delle idee, delle convinzioni e alla fine siccome non si da il nome alle cose, ai personaggi e alle vicende si fa fatica a capire dove stia l'inganno e dove la realtà. in pratica ci si sente presi in giro, nel senso buono del termine, come quando vedi il finale de I soliti sospetti, solo che se ne ha la sensazione e mai la certezza con quel turbinio nella pancia e la testa leggera.
detto questo, secondo me è bellissimo, scritto in tre maniere diverse tutte e tre con particolarita e stili che rendono molto bene, penso sia colpa mia il caos nel finale e della mia attitudine a leggere troppo velocemente senza a volte soffermarmi, sperando in uno spiegone, mica sempre, c'è mai quando serve
la prima di questa è fatta a capitolini, in prima persona plurale e sempre al presente, senza un'emozione o un'idea, solo il resoconto dei fatti, come un diario live, come un qualcosa che viene dal libro stesso
la seconda parte è invece la storia di un personaggio che gia si era conosciuto nella prima parte, con le sue vicende, i suoi pensieri, le scelte e i dubbi, insomma per certi versi il proseguire della prima parte
la terza parte è quella che dovrebbe essere del resoconto, con la prima e la seconda parte come preambolo a quello che dovrebbe essere il gran finale, la spiegazione, la comprensione. Il problema, a mio avviso, è che c'è troppo caos, troppe cose che non si capisce come siano veramente andate, ci si fanno delle idee, delle convinzioni e alla fine siccome non si da il nome alle cose, ai personaggi e alle vicende si fa fatica a capire dove stia l'inganno e dove la realtà. in pratica ci si sente presi in giro, nel senso buono del termine, come quando vedi il finale de I soliti sospetti, solo che se ne ha la sensazione e mai la certezza con quel turbinio nella pancia e la testa leggera.
detto questo, secondo me è bellissimo, scritto in tre maniere diverse tutte e tre con particolarita e stili che rendono molto bene, penso sia colpa mia il caos nel finale e della mia attitudine a leggere troppo velocemente senza a volte soffermarmi, sperando in uno spiegone, mica sempre, c'è mai quando serve
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Europe
mercoledì 4 giugno 2014
Ci incontreremo là, dove non c'è tenebra
io me lo immagino george orwell, nella sua stanza, in preda al terrore, dopo il piu grande terrore del XX secolo che aveva il nome di guerra, olocausto, bombardamenti
il terrore del caso era il poi, il futuro e come questo potesse essere influenzato e gestito, con le liberta personali annientate, lo Stato al centro di tutto e in quanto tale oppressivo, alienante, grigio
era questo forse il sentimento che si provava pensando al comunismo, si era comunque ad inizio guerra fredda e quello che poteva essere l'inizio della ripresa aveva comunque aspetti di profonda insicurezza, il nucleare, il dualismo USA-URSS, un mondo che doveva comunque ripartire e farlo nel modo giusto
in questa sitauzione me lo immagino orwell, terrorizzato da un futuro per certi versi sicuro ma per altri alienante, solo qualche anno dopo, neanche 40.
e forse così si immagina orwell, o si sogna, come il protagonista del suo romanzo, l'ultimo uomo d'europa (titolo che avrebbe voluto per il suo romanzo), l'ultimo sognatore, l'ultimo a capire, resistere, immaginare, volere, nel grigiume e piattume collettivo. Un eroe in un mondo di uomini atrofizzati, un brillante e controcorrente, quello che vorremmo essere tutti e che spesso, anche se le cose non sono andate come immaginava orwell, ci risulta difficile essere
il terrore del caso era il poi, il futuro e come questo potesse essere influenzato e gestito, con le liberta personali annientate, lo Stato al centro di tutto e in quanto tale oppressivo, alienante, grigio
era questo forse il sentimento che si provava pensando al comunismo, si era comunque ad inizio guerra fredda e quello che poteva essere l'inizio della ripresa aveva comunque aspetti di profonda insicurezza, il nucleare, il dualismo USA-URSS, un mondo che doveva comunque ripartire e farlo nel modo giusto
in questa sitauzione me lo immagino orwell, terrorizzato da un futuro per certi versi sicuro ma per altri alienante, solo qualche anno dopo, neanche 40.
e forse così si immagina orwell, o si sogna, come il protagonista del suo romanzo, l'ultimo uomo d'europa (titolo che avrebbe voluto per il suo romanzo), l'ultimo sognatore, l'ultimo a capire, resistere, immaginare, volere, nel grigiume e piattume collettivo. Un eroe in un mondo di uomini atrofizzati, un brillante e controcorrente, quello che vorremmo essere tutti e che spesso, anche se le cose non sono andate come immaginava orwell, ci risulta difficile essere
sabato 31 maggio 2014
prìncipi e princìpi
ché diciamo le cose come stanno, se deve essere un mondiale interno tra i due in grigio mercedes tanto vale che lo sia fino in fondo, lotta vera e gli altri a sbraitare, sgomitare e esultare per un terzo gradino del podio al momento unico posto disponibile
ora è guerra aperta tra i due mercedes, nonostante il buon lauda abbia dichiarato che si occupera della pace tra i due, pace che sara formale e magari abbellita da dichiarazioni del caso ma alla quale non crede nessuno
come nessuno crede all'errore di nico in qualifica, troppo centrale nell'affrontare il rettilineo precurva, visto che stava prendendo la mira per la via di fuga, mica poteva sbatacchiare sul serio del resto
esempio analogo e identico a shumacher qualche anno fa, stessa strategia di parcheggiare in mezzo di strada, polemiche, retrocessione del tedesco, penalita non ripetuta stavolta.
diciamo che a mio parere quella delle qualifiche a montecarlo è un problema che sempre ci sara come sempre c'è stato, l'unico modo potrebbe essere rispolverare il format simil superpole sbk di qualche anno fa, un giro secco per ognuno senza traffico, che il migliore faccia la pole e buonanotte.
Situazione questa che potrebbe piacere ai team piccoli, inquadrati sicuramente per almeno un giro completo, allo sport, che vedrebbe il vero potenziale di ognuno, meno ai team grandi, per il motivo inverso rispetto alle motivazioni dei piccoli, e agli spettatori sulle costose tribune, che vedrebbero solo un giro del beniamino di turno
detto questo, monaco ci ha restituito un raikkonen dei bei tempi, aggressivo, veloce e sfigato, come ai bei tempi mclaren, e un vettel che non vede l'ora delle vacanze.. di natale
ora è guerra aperta tra i due mercedes, nonostante il buon lauda abbia dichiarato che si occupera della pace tra i due, pace che sara formale e magari abbellita da dichiarazioni del caso ma alla quale non crede nessuno
come nessuno crede all'errore di nico in qualifica, troppo centrale nell'affrontare il rettilineo precurva, visto che stava prendendo la mira per la via di fuga, mica poteva sbatacchiare sul serio del resto
esempio analogo e identico a shumacher qualche anno fa, stessa strategia di parcheggiare in mezzo di strada, polemiche, retrocessione del tedesco, penalita non ripetuta stavolta.
diciamo che a mio parere quella delle qualifiche a montecarlo è un problema che sempre ci sara come sempre c'è stato, l'unico modo potrebbe essere rispolverare il format simil superpole sbk di qualche anno fa, un giro secco per ognuno senza traffico, che il migliore faccia la pole e buonanotte.
Situazione questa che potrebbe piacere ai team piccoli, inquadrati sicuramente per almeno un giro completo, allo sport, che vedrebbe il vero potenziale di ognuno, meno ai team grandi, per il motivo inverso rispetto alle motivazioni dei piccoli, e agli spettatori sulle costose tribune, che vedrebbero solo un giro del beniamino di turno
detto questo, monaco ci ha restituito un raikkonen dei bei tempi, aggressivo, veloce e sfigato, come ai bei tempi mclaren, e un vettel che non vede l'ora delle vacanze.. di natale
martedì 29 aprile 2014
inquadrature simmetriche e finali agrodolci
Grand Budapest hotel è un film di Wes Anderson, e come tale si manifesta nell'arco di tutta l'ora e mezza circa della proiezione.
è un classico, in questo senso, con inquadrature simmetriche alla wes anderson, scenette fatte con marionette alla wes anderson, oggettistica mobile e particolare alla wes anderson, scenografie e caricature alla wes anderson, storie che fan ridere riflettere pensare appassionare alla wes anderson
insomma, un classico film di wes anderson in tutto e per tutto, nonostante la mia conoscenza solo parziale della filmografia dello stesso
per questo, se piace wes anderson questo non sara da meno, non un capolavoro ma un bel film piacevole e mai banale, se non piace lasciate perdere, non so se si è capito ma è un classico film di wes anderson con le cose alla wes anderson
ps: wes anderson
Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
Voto: 7.5
è un classico, in questo senso, con inquadrature simmetriche alla wes anderson, scenette fatte con marionette alla wes anderson, oggettistica mobile e particolare alla wes anderson, scenografie e caricature alla wes anderson, storie che fan ridere riflettere pensare appassionare alla wes anderson
insomma, un classico film di wes anderson in tutto e per tutto, nonostante la mia conoscenza solo parziale della filmografia dello stesso
per questo, se piace wes anderson questo non sara da meno, non un capolavoro ma un bel film piacevole e mai banale, se non piace lasciate perdere, non so se si è capito ma è un classico film di wes anderson con le cose alla wes anderson
ps: wes anderson
Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
Voto: 7.5
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lunedì 10 marzo 2014
allora forse troverà in sé di che scrivere
slow man è un libro di coetzee, come evidente dalla copertina a fianco.
parla di un certo paul, ne parla in terza persona e della sua vita dal momento nel quale viene sbalzato in aria da una macchina mentre gironzola in bicicletta e l'incidente gli causa l'amputazione di una gamba.
slow man parla di un uomo solo, che oltre ad esser solo si ritrova invalido da un momento all'altro a confrontarsi con la vecchiaia che avanza, l'handicap e la solitudine
in questa nuova condizione si trova a affrontare il passato, quello che è stato e quello che sarebbe potuto essere, i rimpianti e i rimorsi, come un resoconto, una somma che appare via via più misera.
poi l'attaccamento a chi gli fornisce amore, anzi piu che amore cure e sollievo, e il fraintendimento di cosa in realtà questo sentimento sia, e quali conseguenze porti
slow man è un libro che ha tratti speranzosi, altri drammatici, altri ancora senza scampo e altri che ti spiazzano, ti aspetti un lampo, un finale gia scritto, cambiano tutte le cose, anzi "quasi" tutte le cose, ed è nei dettagli che si fa la differenza
parla di un certo paul, ne parla in terza persona e della sua vita dal momento nel quale viene sbalzato in aria da una macchina mentre gironzola in bicicletta e l'incidente gli causa l'amputazione di una gamba.
slow man parla di un uomo solo, che oltre ad esser solo si ritrova invalido da un momento all'altro a confrontarsi con la vecchiaia che avanza, l'handicap e la solitudine
in questa nuova condizione si trova a affrontare il passato, quello che è stato e quello che sarebbe potuto essere, i rimpianti e i rimorsi, come un resoconto, una somma che appare via via più misera.
poi l'attaccamento a chi gli fornisce amore, anzi piu che amore cure e sollievo, e il fraintendimento di cosa in realtà questo sentimento sia, e quali conseguenze porti
slow man è un libro che ha tratti speranzosi, altri drammatici, altri ancora senza scampo e altri che ti spiazzano, ti aspetti un lampo, un finale gia scritto, cambiano tutte le cose, anzi "quasi" tutte le cose, ed è nei dettagli che si fa la differenza
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recensioni
Ubicazione:
53100 Siena, Italy
venerdì 7 marzo 2014
Non è necessario avere delle ragioni per avere paura, Momo
Momo è un figlio di puttana nel senso stretto del termine e
vive con altri figli di puttana con una exputtana
Essendo figlio di puttana momo non sa chi sia il padre e
neanche la madre, visto che l’ha lasciato dalla excollega, mentre lei si occupa
della professione
Momo conosce gli altri figli di puttana perche vivono con
lui e conosce le persone sulla base di quanto sente dire dagli adulti e da
quanto capisce lui, spesso sbagliando, essendo un bambino
La vita davanti a sé è un romanzo strepitoso, che parla di
cose da adulti viste dagli occhi di un
bambino che vive la vita un po’ prima di quanto dovrebbe. Per questo ci
sono errori di scrittura, di modi di dire, fraintendimenti linguistici tipici
dei bambini; allo stesso tempo pero c’è l’altro aspetto grandioso dei bambini,
l’innocenza, il modo di vedere il mondo come se questo fosse buono, o comunque
non cosi terribile, nonostante tutto
E questo insieme, questo mescolarsi di innocenza e crudezza,
di bonta e indifferenza che rende la vita davanti a sé geniale, magnifico,
commovente e forte
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Ubicazione:
Firenze, Italia
lunedì 6 gennaio 2014
Music 2013 part II and recap
Tradizionale resoconto musicale di fine anno, con qualche giorno di ritardo, prendendo le classifiche di last.fm, in particolare al secondo semestre, dopo la prima metà dell'anno che si trova qui
iniziamo con la lista degli album, dominata letteralmente dal nuovo disco de i cani
Passiamo poi alla classifica che riguarda i singoli, con la folgorazione presa con la meravigliosa saturday degli sparklehorse e praticamente tutto il disco de i cani a parimerito, merito dell'edizione vinile
1 | Sparklehorse – Saturday | 23 | |||
2 | The Zen Circus – Vecchi senza esperienza | 18 | |||
3 | The Zen Circus & Brian Ritchie – Figlio di Puttana | 16 | |||
3 | The Zen Circus & Brian Ritchie – Vent'anni | 16 | |||
3 | Beth Hart – My California | 16 | |||
3 | Biffy Clyro – Biblical | 16 | |||
3 | I Cani – Non c'è niente di twee | 16 | |||
3 | I Cani – Introduzione | 16 | |||
3 | I Cani – Storia Di Un Impiegato | 16 | |||
3 | I Cani – Storia Di Un Artista | 16 | |||
3 | I Cani – San Lorenzo | 16 | |||
3 | I Cani – Lexotan | 16 | |||
3 | I Cani – Corso Trieste | 16 | |||
3 | I Cani – Roma Sud | 16 | |||
3 | I Cani – Theme From Koh Samui | 16 | |||
3 | I Cani – FBYC (Sfortuna) | 16 | |||
3 | I Cani – Come Vera Nabakov | 16 |
Infine l'artista, e non c'è bisogno di aggiungere altro dopo le premesse delle calssifiche precedenti
e questo un resoconto generale dell'anno appena passato, con rispettivamente l'artista, l'album e il singolo dell'anno
1 | Eva Mon Amour | 330 |
1 | I Cani – Glamour | 176 |
1 | Sparklehorse – Saturday | 39 |
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